Sorprendente quanto emozionante è l’approdo a questo comune della media Valconca: il borgo raccolto nel castello, con un’elegante piazza semicircolare, set cinematografico e di coinvolgenti rievocazioni storiche, con una forte impronta musicale, per la presenza della banda e della fabbrica di fisarmoniche dei fratelli Galanti, immerso in un verde integro fatto di macchie e di campagne, dove pascolavano i daini, che ancora oggi si intravvedono nella zona, da qui il suo appellativo “monte dei daini”.

Qui gli etruschi, nella loro espansione verso la pianura, si sovrapposero agli umbri. Poi i romani arginarono l’invasione dei galli e fondarono il mito dell’origine del paese legato alla figura di Diana, dea della caccia e dei boschi, ma anche della luna e delle streghe. In epoca romana vi sorgeva un tempio in suo onore, come rammenta la testimonianza di un Vicus Dianensis. Il nuovo nome fu attribuito con il diffondersi della religione cristiana, Mons Damarum poi tramutato in Mondaino, che ben presto assunse un notevole rilievo geo-politico quando i Malatesta decisero di farne un caposaldo ai confini con le terre dei Montefeltro, duchi dei contadi dell’alto Conca e di Urbino, raggiungibile in poco tempo, vista la vicinanza di 25 chilometri.

Fonte: Riviera di Rimini

Superficie: 19,84 km²

Abitanti: 1.394 (2015)

Altitudine: 400 m s.l.m.

Frazioni:

Laureto, Montespino, Pieggia, San Teodoro, Ca’Battistoni, Montepetrino, Rio Salso